Il giovane parroco don angelo
e l'industriale luciano savio

i primi passi ...

Il debito residuo era stato contenuto in dieci milioni grazie certamente alla tenacia ed al pragmatismo di Mons. Peressutti che era riuscito a sollecitare la generosità di tutta la città come possono dimostrare i vari elenchi di benefattori pubblicati periodicamente sul "Popolo" che accanto a nomi di privati cittadini vedevano anche quelli di molte industrie e attività commerciali cittadine.

Don Angelo Pandin con i suoi trentun anni era invece il più giovane parroco di Pordenone e l'eredità che si prestava a raccogliere non era certamente delle più facili, anche in termini economici.
Una delle prime realizzazioni a cui volle dedicarsi dopo il suo insediamento a Borgo Meduna, fu, dunque, il completamento della scuola materna nonostante la parrocchia fosse già gravata di imponenti debiti.
Scriveva infatti don Angelo nel suo diario nel 1960: "Borgomeduna ... Una parrocchia dà maggiore soddisfazione che un oratorio e offre anche maggiore possibilità di lavoro spirituale, ma non mancano molte occasioni in cui devo vedere ancora mortificate le mie preferenze...
Quanto lavoro esterno ..., quante preoccupazioni... materiali.., debiti... questua... contratti... cambiali... pagamenti... acquisti... contabilità.., progetti... prestiti... lavori.., costruzioni .... C'è da soffocare"...!
Nei primi anni di vita in parrocchia non c'erano locali sufficienti per ospitare tutte le attività. Vennero allora utilizzate alcune stanze dell'Asilo nelle ore libere dall'insegnamento, in particolare la sera. I giovani poterono sviluppare alcune attività talune di carattere ricreativo e di aggregazione.
Tra le maggiori preoccupazioni del giovane parroco vi era proprio l'asilo, sulle sorti del, quale provò nel 1960 ad interessare l'industriale Luciano Savio incontrato in occasione della "Pasqua in fabbrica" tenuta presso le sue officine di via Udine.
A proposito dei contatti con l'imprenditore Savio vale la pena di riportare un divertente ma significativo episodio raccontato da Suor Rosetta, che l'aveva vista in veste di protagonista.
Il nuovo asilo parrocchiale abbisognava della recinzione per la sicurezza dei bambini e la madre Superiora di allora, accompagnata appunto da suor Rosetta, pensò di recarsi presso le Officine Savio per chiedere un aiuto.
Si presentò loro un uomo dai modi spicci e con le maniche della camicia tirate su fino ai gomiti.
Quando te suore, con un po' di imbarazzo, gli fecero presente che in realtà erano venute per parlare direttamente con il titolare ricevettero la secca risposta che lo avevano davanti a loro.
Superato il momento di comprensibile disagio, le incolpevoli suore poterono chiarire finalmente il motivo della loro visita. Luciano Savio dopo averle ascoltate e fatte alcune domande preliminari, incaricò subito il suo collaboratore Eugenio Pin, responsabile della manutenzione dell'azienda, di fare una visita all'asilo per verificare la situazione e riferirgli Eugenio Pin poté così constatare che il problema non era solo la recinzione ma che nell'asilo, tra le altre cose, si utilizzavano per il riscaldamento invernale ancora le stufe caricate a segatura.
Nel 1961 Luciano Savio accettò definitivamente di prendere in mano la situazione e don Angelo Pandin, molti anni dopo, poté dichiarare ricordando quell'avvenimento: "da quel momento, pur spettandomi come parroco la presidenza di diritto, per l'Asilo non ho più preoccupazioni".
Fu così che finalmente poté essere costruito un moderno impianto di riscaldamento ma soprattutto si iniziò una gestione che avrebbe appianato i debiti e introdotto servizi innovativi per la salute e l'educazione dei bambini garantendo un indispensabile servizio non solo alle mamme della parrocchia ma anche a quelle occupate nelle Officine Savio.
Secondo la testimonianza di Suor Rosetta, Savio pagò personalmente 18 milioni di lire saldando così tutti i debiti. Se il Presidente Luciano Savio fu la mente e la finanza, Eugenio Pin fu l'insostituibile braccio operativo.
Nel 1963 il Presidente Savio chiedeva alla Congregazione delle Suore Apostole Del Sacro Cuore Di Gesù, un' ulteriore Suora. Gli iscritti all'asilo erano 100 e le Suore 4 compresa la Superiora e la "cuciniera". Nel 1964 veniva finalmente stipulata la IO convenzione che regolava i rapporti tra l'asilo e la Congregazione delle suore.
Negli anni '70 l'Asilo ospitò nelle sua stanze le conferenze ed i dibattiti organizzati per le giovani famiglie e per i fidanzati che si dovevano preparare per il matrimonio.


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