La storia della parrocchia

ERA IL 1951 ...

Nell'ottobre del 1951 apparve sul settimanale diocesano "Il Popolo" un articolo che, analizzando lo sviluppo demografico e urbanistico della città di Pordenone, individuava la necessità di tre nuove chiese nei quartieri di Borgo Cappuccini, Comina Bassa e Borgomeduna.

Per quanto riguarda Borgomeduna rilevando che "accanto al vecchio Borgo Meduna ne è spuntato uno nuovo che si allarga fino alla ferrovia e al Noncello e si allunga fino al Meduna" si annunciava che per erigere la chiesa era già stato acquistato un appezzamento di terreno e che Mons. Luigi Peressutti, da pochi mesi nominato arciprete del Duomo di S. Marco aveva provveduto a formare un comitato apposito.

Operai e contadini del quartiere si erano impegnati a sostenere l'impegno economico mediante la loro contribuzione: all'epoca Borgomeduna contava 463 famiglie e gli abitanti erano oltre 2000.

ERA IL 1952 ...

Nella primavera del 1952 iniziò così la costruzione, come si disse allora, di una "sala-cappella" di 24 metri per 12, alta 7, su un terreno di 3500 metri posto a nord della Pontebbana.

Il progetto fu affidato all'lng. Ernesto Raffin e la realizzazione all'impresa di Italo Toffolo che si avvalse della collaborazione degli allievi di un corso per muratori della Scuola professionale Galvani.

Il 23 Novembre 1952, in una splendida giornata di sole alla presenza di molti fedeli e del comitato promotore presieduto dal Sig. Giovanni Bomben, la sala-cappella venne inaugurata dal Vescovo Mons. De Zanche: molte anche le personalità religiose, politiche e militari presenti.

L'attività pastorale venne sostenuta e sviluppata dai vicari del duomo di San Marco.Varie furono le iniziative prese per pagare l'opera e completare gli arredi tra le quali una raccolta settimanale delle uova che si affiancava alla questua mensile in denaro. Va anche detto che scorrendo le edizioni del Popolo di quel periodo sono spesso riportate le offerte di molti cittadini e imprenditori di S. Marco e della città.

ERA IL 1957 ...

Si poterono così realizzare nel 1957 anche i primi locali dell'asilo parrocchiale su un terreno che era stato concesso dalla famiglia De Franceschi nel 1955 e grazie ad un "cantiere di lavoro per muratori" istituito dall'Amministrazione Comunale a seguito di una grave crisi occupazionale che aveva colpito i lavoratori del Cotonificio Veneziano.

Vennero accolti i bambini che erano stati provvisoriamente ospitati in un locale messo a disposizione dal Cotonificio Veneziano a seguito del ritiro della benemerita signorina Maria Bortolotto che aveva retto, per iniziativa della parrocchia di San Marco, una "casa dei bimbi" in via Udine fin dal 1907. La gestione del nuovo asilo venne affidata alle suore Apostole del Sacro Cuore di Gesù (fino al 2006).


ERA IL 1958 ...

Nell'estate del 1958, oltre alla canonica, ebbero inizio i lavori per la costruzione della "casa della dottrina cristiana" a completamento della sala cappella: il complesso è oggi inglobato nel nuovo Oratorio.

I lavori furono affidati all'Impresa di Ludovico Del Bianco e la prima pietra venne posata la domenica 31 agosto alla presenza dal Vescovo Mons. De Zanche.

Nell'occasione il settimanale diocesano informava ufficialmente che "Borgomeduna avrà funzionante prossimamente, intitolata a san Giuseppe, la sua parrocchia.

Essa è stata già costituita con i recenti decreti di S.E mons. Vescovo e del presidente della Repubblica per quanto riguarda il riconoscimento civile.

Con la venuta del primo parroco, inizierà la sua attività.La parrocchia di Borgomeduna diventava dunque la terza chiesa della città di Pordenone, la "terza urbana".

Un simile avvenimento non accadeva dal lontano 1588 quando, sempre da San Marco era nata la parrocchia di S. Giorgio a causa della chiusura notturna delle porte della Città per motivi di sicurezza e detta "seconda urbana". 

Era il coronamento di un progetto iniziato, otto anni prima, dalla lungimirante tenacia di Mons. Peressutti: anche in questo modo veniva riconosciuta e affermata l'identità del Borgo nella realtà cittadina.

In ambito comunale la parrocchia di Borgomeduna era invece la settima e non a caso veniva dedicata al Santo patrono dei lavoratori vista la crescente presenza operaia nel quartiere.

ERA IL 1959 ...

La nuova parrocchia nasceva ufficialmente il 13 settembre 1959 con l'insediamento del primo parroco don Angelo Pandin, che era alla sua prima esperienza nella guida di una comunità. 

Come riferì ancora "il Popolo" in una sua cronaca, la popolazione di Borgomeduna accolse il nuovo parroco, proveniente da San Vito al Tagliamento e accompagnato dall'arcidiacono mons. Pietro Corazza, sul piazzale della chiesa la mattina del 13 settembre 1959, alle ore 9.00.

Il primo saluto della comunità, accompagnato da un mazzo di fiori, gli venne rivolto da un bambino, mentre l'allora sindaco di Pordenone, avv. Montini, gli dava il benvenuto a nome della cittadinanza tutta.

La "immissione in possesso" venne gestita, a nome della Curia, dallo stesso mons. Peressutti che così si congedava definitivamente ricordando i passi compiuti insieme ai parrocchiani di Borgomeduna.

Le cerimonie proseguirono poi nel pomeriggio con l'atto di consacrazione della parrocchia al Cuore Immacolato di Maria e il canto del "Te Deum", per concludersi festosamente in Asilo dove a nome della comunità Angelo Montico porse il saluto a don Angelo ed il ringraziamento a mons. Peressutti per la preziosa e paterna opera svolta fino a quel momento.

"Il Popolo" informava ancora che le opere parrocchiali, fino a quel momento realizzate e non del tutto terminate, comprendevano la Cappella con le aule per il catechismo, la canonica e l'asilo: sarebbe stato compito della nuova parrocchia e del suo primo pastore portare a termine le opere così ben avviate.

La nuova chiesa sarebbe stata costruita, si disse, qualora la volontà e la maturazione della nuova comunità parrocchiale lo avessero ritenuto necessario.

Don Angelo Pandin introdusse molte innovazioni sul piano pastorale e liturgico anche sulla scia del Concilio Vaticano II°, riscuotendo apprezzamento non solo tra i vecchi parrocchiani, ma anche tra i nuovi che venivano ad abitare a Borgomeduna richiamati dalle possibilità di lavoro che Pordenone offriva negli anni sessanta.


ERA IL 1971 ...

Fu certamente grazie a questa condivisione e senso di appartenenza se il 21 novembre del 1971 fu posta la prima pietra della nuova chiesa sempre alla presenza del Vescovo mons. Vittorio De Zanche, dell'allora sindaco di Pordenone Avv. Giacomo Ros e del cav. Luciano Savio industriale delle omonime officine di via Udine e "motore" dell'asilo parrocchiale.

L'evento era stato preparato da una fitta attività di partecipazione che aveva coinvolto tutta la parrocchia mediante la convocazione di 13 assemblee zonali e l'elezione di un consiglio composto dai signori Stival Ottorino, Bortolussi Giuseppe, Simoni Giovanni, Colin Giovanna, Bortolotto Silvestro, Beni Ottavio, Biason Giovanni, Moro Giovanni, Santarossa Giovanni, Tomaello Luigino, Salandin Paolo, Pin Eugenio e Argirò Eugenio.

Come segretario don Angelo indicò Ventilio Gardin che già apparteneva, insieme a Isidoro Martin, Moro Giovanni, Pin Eugenio, Stival Ottorino, Zille Luigi, Viol Alfredo e De Franceschi Alessandro, al Consiglio uscente che aveva collaborato con il parroco ad avviare il processo per rendere possibile "il desiderio della comunità di avere una chiesa nuova".

ERA IL 1973 ...

La nuova chiesa, opera dell'architetto Isidoro Martin, poté così essere inaugurata il 19 marzo 1973, solennità di S. Giuseppe, alla presenza dei vescovi mons. De Zanche e mons. Freschi.


ERA IL 1998 ...

Il vescovo Monsignor Sennen Corrà, succeduto nel frattempo a Mons. Freschi, consacrò la chiesa il 15 marzo 1998, nel venticinquesimo anniversario dell'inaugurazione e nel quarantesimo di fondazione della parrocchia.